Tossicodipendenze - Approccio sistemico-relazionale III
Inserito il 23/09/2011, nella categoria Tossicodipendenze
Cancrini (1982) ha elaborato una tipologia delle situazioni in cui si determina la tossicomania utilizzando come riferimento la teoria della nevrosi di Freud integrata da un approccio sistemico relazionale.
La tossicomania viene considerata da questo Autore come un disturbo non specifico che si mette a disposizione dei conflitti interpersonali e intrapsichici più diversi; sul piano motivazionale l’abuso di sostanze viene considerato come un tentativo di autoterapia (Cancrini, Mazzoni, 1991) concetto questo formulato anche da altri Autori in ambito psicoanalitico.
Cancrini individua quattro tipi di tossicomania considerando il ruolo in famiglia del soggetto prima della tossicodipendenza, il quadro psicopatologico individuale prima della tossicodipendenza, l’atteggiamento verso le droghe, le sostanze d’abuso preferite e le principali risorse terapeutiche; il modello elaborato prevede che i diversi casi di tossicomania possano essere situati lungo una serie continua: ad un polo possiamo collocare i casi chiaramente legati ad un trauma, all’altro polo quelli in cui il trauma è minimo o difficilmente identificabile.
Nel primo tipo rientrano tutte quelle situazioni in cui è evidente un rapporto tra un trauma psichico ben definito (lutti, separazioni, delusioni o altri gravi eventi esterni) e l’entrata nella tossicomania, che può avvenire a breve distanza dal trauma; l’atteggiamento verso le sostanze (essenzialmente eroina e/o alcool) è caratterizzato dalla ricerca compulsiva e autodistruttiva di una anestesia; si può trattare in generale di giovani che venivano percepiti, prima della tossicomania, come figli ‘esemplari’; in altri casi, di adolescenti che si confrontano con il trauma proprio nel momento dell’individuazione e dello svincolo oppure appartengono ad una famiglia in cui si apprende a confrontarsi con i lutti e le separazioni utilizzando un pattern di evitamento del processo di elaborazione del lutto (Bowlby, 1973).
Nel secondo tipo rientrano tutte quelle tossicomanie che coprono un disturbo che rientra nell’area della nevrosi; il ruolo in famiglia di questi giovani prima della tossicomania è generalmente quello del “capro espiatorio” e nei loro racconti si può cogliere il “dramma familiare” vissuto: liti, conflitti tra i genitori, separazioni; la struttura e l’organizzazione familiare è quella descritta da terapeuti familiari come Stanton e Todd.
Al terzo tipo appartengono le tossicomanie di transizione che sono caratterizzate da disturbi gravi della personalità e del carattere che corrispondono alle situazioni limite, intermedie tra nevrosi e psicosi; in alcuni di questi casi la tossicomania compensa gravi disturbi fasici del tono dell’umore; in altri casi l’incontro con la droga consente una ricomposizione dell’immagine del Sé e della frattura originaria descritta da Olivenstein; in altri casi , caratterizzati da atteggiamento compulsivo ed autodistruttivo, l’uso di sostanze copre una grave situazione depressiva.
L’organizzazione familiare della famiglia di questi soggetti tossicomani presenta notevoli somiglianze con la famiglia di pazienti anoressiche.
Nel quarto tipo rientrano le tossicomanie sociopatiche caratterizzate da una tendenza del soggetto al passaggio all’azione con un’evidenza di comportamenti antisociali che in genere precedono l’inizio della tossicodipendenza; questi giovani appartengono in genere a famiglie svantaggiate socialmente corrispondenti, riguardo all’organizzazione e al modello comunicativo, alle famiglie disimpegnate; si ritrova spesso nell’infanzia di questi giovani tossicomani una carenza di cure materne (nel senso definito da Bowlby); i tossicomani che rientrano in quest’area tendono spesso alla politossicomania.
BIBLIOGRAFIA:
– Cancrini L. (1982) Quei temerari sulle macchine volanti, La Nuova Italia Scientifica, Roma;
– Cancrini L., Mazzoni S.(1991) Famiglia e droga: dall’autoterapia alla richiesta di aiuto, in M. Malagoli Togliatti, U. Telfener (a cura di) Dall’individuo al sistema, Bollati Boringhieri, Torino;
– Bowlby J. (1973) Attachment and Loss, vol. 2: Separation, Basic Book, New York, (trad. it.: Attaccamento e perdita, vol. 2: La separazione dalla madre, Bollati Boringhieri, Torino, 1975).
Massimo Guido
Medico Psichiatra Az. U.S.L. Roma F
Psicologo Clinico
Psicoanalista Società Psicoanalitica italiana
© 2011