L’insoddisfazione per il proprio corpo e lo sviluppo di un disturbo alimentare è facilitato dal troppo tempo passato sui Social, l’eccessiva frequenza, l’alto numero di amici e l’importanza attribuita ai “Mi Piace” ricevuti.

 

Nella cosiddetta “era 2.0”, i social network sono diventati i nuovi strumenti di comunicazione, socializzazione e scambi di informazioni. Che ruolo hanno nel determinare le nostre scelte alimentari o nel favorire disturbi del comportamento alimentare? La presenza nei diversi Social Network di immagini di cibi o consigli dietetici, giocano un ruolo importante nelle scelte alimentari, infatti il 54% dei consumatori utilizza i social per scoprire e condividere esperienze alimentari, il 42% per chiedere consigli sugli alimenti. Non è un caso che l'hashtag #food è tra più popolari su Instagram. Questo eccessivo utilizzo del cibo sui social favorisce la “guerra” tra quelle che, l’antropologo Marino Niola definisce tribù alimentari (vegetariani, vegani, gluten free, ecc.).

La Rete non facilita solo la ricerca della dieta modaiola e dei più innovativi rimedi per modellare il proprio corpo, ma favorisce anche comportamenti alimentari disfunzionali. In una società legata prevalentemente all’immagine, quella corporea dipende molto dal confronto con gli altri e il loro giudizio, dai modelli estetici dominanti. I siti che inneggiano l’eccessiva magrezza e incoraggiano l’anoressia e alcuni Social Network, hanno un grande impatto sull’immagine corporea e sullo sviluppo di disturbi alimentari. Da recenti ricerche è risultato che l’insoddisfazione per il proprio corpo e lo sviluppo di un disturbo alimentare è facilitato dal troppo tempo passato sui Social, l’eccessiva frequenza, l’alto numero di amici e l’importanza attribuita ai “Mi Piace” ricevuti. L’esposizione continua a immagini prevalentemente magre e toniche e il confronto sociale, può inoltre generare sensazioni di ansia e vergogna per il proprio corpo. I Social possono facilitare anche nuovi disturbi alimentari, come l’Ortoressia, sindrome proposta la prima volta dal dietologo Steve Bratman, caratterizzata dall'attenzione ossessiva nel mangiare sano, restrizioni dietetiche significative, malnutrizione, e isolamento sociale. Le persone a maggior rischio sono coloro che passano la maggior parte del tempo ad osservare immagini di account che parlano di cibo e salute. In uno studio del 2017, i ricercatori hanno notato che la pubblicazione su Instagram da parte delle donne di immagini prevalentemente ispirate al fitness, causa una maggiore spinta alla magrezza, bulimia e atteggiamenti estremi verso l’esercizio fisico. Considerando l’età in cui i Social sono maggiormente utilizzati, possiamo dire che sono maggiormente a rischio le ragazze adolescenti che hanno cambiamenti corporei che non coincidono con la maturazione della propria identità. Andrebbe effettuata una vera e propria educazione sull’uso e sui potenziali rischi dei Social Network con programmi di alfabetizzazione mediatica che hanno già dato, quando effettuati, un qualche successo nella lotta contro l’immagine corporea negativa.

 

Dott. Enrico Prosperi

Medico Chirurgo

Specialista in Psicologia Clinica

© 2017

 

Bibliografia

 

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