Chi soffre di BED in genere sviluppa obesità, ma non tutti i soggetti obesi presentano il Binge Eating Disorder. La caratteristica principale che distingue le due condizioni è che nel BED vi è la sensazione di perdere il controllo, vissuto come percezione di non poter smettere di mangiare o di controllare cosa e quanto si sta mangiando.

Il Binge Eating Disorder (BED) o Disturbo da Alimentazione Incontrollata è il disturbo alimentare che ha subito la più importante modifica con la recente uscita del DSM V (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders), acquisendo finalmente una sua dignità nosografica. Il motivo che ha relegato per tanti anni il BED nell’Appendice B del DSM IV TR, tra quei disturbi che richiedono maggiori studi, è stato la sua difficile collocazione tra una patologia prettamente mentale ed una medica. Caratteristica della persona affetta da Binge Eating Disorder è l’aumento costante del peso, fino allo sviluppo di una vera e propria obesità  causata da abbuffate, senza le successive condotte eliminatorie (vomito autoindotto, uso di lassativi e diuretici), tipiche della Bulimia Nervosa.

Rispetto al precedente (DSM IV TR), nel nuovo DSM V si è ridotto il numero di abbuffate necessarie per fare diagnosi, passando da due ad una a settimana e si sono abbreviati anche i mesi da analizzare, da sei a tre. Sono stati inoltre proposti quattro gradi di severità, da lieve a gravissimo, in base al numero di episodi di abbuffate settimanali. In presenza di tutti i criteri per la diagnosi di BED ma con abbuffate presenti meno di una volta a settimana, il disturbo rientra nei cosiddetti Altri Specificati Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione (Other Specified Feeding or Eating Disorder).

Le abbuffate possono scatenarsi per motivi diversi, ad esempio in seguito a diete eccessivamente restrittive o nel tentativo di sedare emozioni spiacevoli, ridurre lo stress o la noia. Il problema è che dopo un’iniziale benessere, l’abbuffata può facilmente sviluppare nell’individuo un’alterazione dell’umore in senso depressivo e una valutazione di sé negativa.

Chi soffre di BED in genere sviluppa obesità, ma non tutti i soggetti obesi presentano il Binge Eating Disorder. La caratteristica principale che distingue le due condizioni è che nel BED vi è la sensazione di perdere il controllo, vissuto come percezione di non poter smettere di mangiare o di controllare cosa e quanto si sta mangiando. La persona affetta da Binge Eating Disorder presenta inoltre, un grande disagio nei confronti dell’abbuffata e una più frequente associazione di disturbi psichiatrici, soprattutto disturbi dell’umore ed ansia.

Che impatto potranno avere, nei centri per la cura dell’obesità, le modifiche sopracitate?

I pazienti affetti da BED si rivolgono prevalentemente nei servizi che curano l’obesità, probabilmente per timore dell’etichettatura che può derivare dal frequentare un centro psichiatrico. Il probabile aumento di diagnosi dovrà trovare preparati quei centri dell’obesità che non dispongono di sufficienti supporti psichiatrici e psicologici.

Per questi pazienti, ma probabilmente per la maggior parte dei pazienti affetti da obesità, non è sufficiente il solo intervento nutrizionale o chirurgico, diventa indispensabile una psicoterapia ad orientamento prevalentemente cognitivo comportamentale o un percorso di educazione terapeutica per affrontare il delicato tema delle emozioni che questi pazienti in genere non riescono a gestire. Per loro il cibo è spesso l’unico modo per stare bene ma al tempo stesso una trappola. Nel tempo le abbuffate diventano sempre di più un’abitudine, ma come disse Samuel Johnson “le catene dell’abitudine sono troppo leggere per essere avvertite finché diventano troppo pesanti per poter essere spezzate”.

 

Dott. Enrico Prosperi

Medico-Chirurgo

Specialista in Psicologia Clinica

Università di Roma Sapienza

© 2013

 

Bibliografia

 

APA. American Psychiatric Association (2013). Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (Fifth Edition). Washington, D.C.: American Psychiatric Association