Nel lavoro vengono analizzati gli effetti che una maggiore o minore informazione sanitaria, data a pazienti affette da endometriosi, trattate in laparoscopia o laparotomia, provocano sulla capacità di comprendere e affrontare adeguatamente sul piano emotivo la malattia.

LE REAZIONI PSICOLOGICHE DI PAZIENTI AFFETTE DA ENDOMETRIOSI TRATTATE IN LAPAROSCOPIA O LAPAROTOMIA A SEGUITO DI INFORMAZIONE SANITARIA IN MERITO: UNA RICERCA SUL CAMPO.



Valentina Di Giovanni*, Giorgio Misticoni **, Quirino Di Nisio*** , Tonio Di Battista ****, Riccardo Di Nisio***** .

 

* Laurea Magistrale in Psicologia Clinica e della Salute, Università degli Studi " G. D’Annunzio”  di Chieti.

 

** Responsabile del Servizio di Psicologia Clinica, Modulo di Pescara del DSM Asl di Pescara 

*** Già Dirigente Medico Asl di Pescara, Direttore U.O.C. Ostetricia e Ginecologia Ospedale di Pescara

 **** Ordinario di Statistica presso l'Università degli Studi "G. D'Annunzio" di Chieti 

***** Ricercatore in Statistica e Analisi dei Fabbisogni Formativi presso l'Università degli Studi "G. D'Annunzio" di Chieti

 



KEY WORDS: Endometriosis, Emotional Intelligence, Clinical Psychology.


RIASSUNTO

Nel lavoro vengono analizzati gli effetti che una maggiore o minore informazione sanitaria, data a pazienti affette da endometriosi, trattate in laparoscopia o laparotomia, provocano sulla capacità di comprendere e affrontare adeguatamente sul piano emotivo la malattia.

Una comprensione maggiore della condizione patologica può rappresentare un utile vantaggio per le pazienti sul piano delle reazioni psicologiche che si svilupperanno nei confronti della malattia? O al contrario, l’avere una informazione dettagliata sulla propria condizione patologica, senza un valido supporto di uno psicologo che si vada a collocare accanto alla figura del medico, possa rivelarsi addirittura una condizione dannosa?

Si propone pertanto, alla fine del lavoro, come la presenza puntuale di equipe multidisciplinari composte da medici e psicologi clinici all’interno dei reparti ospedalieri di Ostetricia e Ginecologia consentirebbe, oltre che di poter dare informazioni più accurate sulla malattia dell’endometriosi, anche di trattare la sofferenza psicologica conseguente ad una maggiore conoscenza della malattia.


Parole chiave: endometriosi, intelligenza emotiva, psicologia clinica.

 

 

 

INTRODUZIONE


Questa ricerca si propone di studiare in che modo una maggiore o minore informazione sanitaria, data a pazienti affette da endometriosi , possa migliorare o peggiorare l’intelligenza emotiva delle stesse. S’intende per intelligenza emotiva (7) in questo caso, la capacità di comprendere e affrontare adeguatamente sul piano emotivo la malattia.

L’endometriosi (8) (9) è una condizione clinica ginecologica cronica e complessa, ad eziopatogenesi sconosciuta definita dalla presenza istologica di tessuto dell’endometrio, che riveste la parete interna dell’utero, al di fuori della cavità uterina in organi quali ovaie, tube, peritoneo, vagina, intestino, provocando sanguinamenti interni, infiammazioni croniche e tessuto cicatriziale, aderenze ed infertilità (1).

La prevalenza dell’endometriosi nella popolazione generale femminile corrisponde a circa il

6/10 % ma può raggiungere il 35/50% in donne con dolore pelvico, infertilità o entrambi.

La diagnosi di endometriosi costituisce un punto essenziale nell’approccio alla patologia, e sebbene debba essere supportata da una conferma istologica, implicando pertanto un accesso chirurgico (5), la necessità di un approccio diagnostico che consenta di formulare una diagnosi precocemente e quindi instaurare la corretta terapia è di capitale importanza, anche in relazione a recenti studi che hanno dimostrato che tra l’inizio della sintomatologia e la diagnosi di endometriosi può intercorrere un tempo variabile tra i 7 e gli 11 anni. (11) Inoltre, un’accurata diagnosi preoperatoria consente di determinare la presenza e l’estensione della malattia e di decidere, di conseguenza, se intervenire chirurgicamente e il tipo di intervento chirurgico. (12)

Ciò che ci proponiamo di studiare con questa ricerca è dunque, in quale misura e se una comprensione maggiore della condizione patologica (attraverso un dischetto informativo presentato alle pazienti successivamente all’intervento chirurgico), possa rappresentare un utile vantaggio per le pazienti sul piano delle reazioni psicologiche che si svilupperanno nei confronti della malattia (in quanto l’avere maggiori informazioni potrebbe essere un valido ausilio per comprendere meglio e più a fondo la malattia stessa) o al contrario, se l’avere una informazione dettagliata sulla propria condizione patologica, senza un valido supporto di uno psicologo che si vada a collocare accanto alla figura del medico, possa rivelarsi addirittura una condizione dannosa, in quanto si potrebbero sollevare stati emotivi, ansie che se non gestite adeguatamente, potrebbero peggiorare l’intelligenza emotiva delle pazienti e dunque la loro capacità di sopportare la condizione emotiva suscitata dalla malattia. (10)

 

 

 

MATERIALE E METODI


Lo studio è stato svolto, nell’arco di dodici mesi, presso il reparto di Ginecologia e Ostetricia dell’Ospedale di Pescara : la ricerca ha comportato la costituzione di due gruppi di pazienti affette da endometriosi trattate in laparoscopia o laparotomia. Il primo gruppo della ricerca ( Gruppo A), è costituito da 9 pazienti affette da endometriosi alle quali è stata data informazione dettagliata sulla malattia con specifica illustrazione video. La ricerca ha successivamente comportato nell’ambito di un colloquio, la somministrazione del test EQ-I (Emotional Quotient Inventory), subito dopo l’informazione dettagliata sulla malattia e a tre mesi dalla stessa al fine di monitorare gli effetti emozionali derivanti dalla conoscenza accurata. Il secondo gruppo della ricerca (Gruppo B) di controllo, è costituito da 11 pazienti affette sempre da endometriosi alle quali è stata data una semplice e non dettagliata informazione verbale sulla malattia. Alle stesse è stato somministrato il test EQ-I immediatamente dopo le informazioni verbali e a tre mesi dalle stesse. Scopo della ricerca è stato quello di misurare le specifiche reazioni a livello emozionale e psicologico che differenziano il gruppo A dal gruppo B. Il retest (4) a distanza di tre mesi, ha la finalità di valutare, quando possibile, il miglioramento o meno del soggetto in questione per quanto concerne le proprie abilità emotive: la ripetizione del test, è infatti un mezzo eccellente per analizzare in modo scientifico i cambiamenti che si verificano nelle competenze emotive di un soggetto.

È importante precisare che le pazienti che hanno costituito i gruppi della ricerca, nel tempo che è intercorso tra la prima somministrazione e la seconda, non hanno seguito alcuna terapia o programma mirato al potenziamento delle competenze emotive e delle abilità necessarie per fronteggiare richieste e pressioni legate al proprio stato di salute. Paragonando dunque, i risultati della prima somministrazione con quelli della successiva, si può arrivare a fornire una misura del grado e della natura del cambiamento che si è verificato nel soggetto. I risultati della ripetizione del test possono in questo modo indicare la necessità di ulteriori interventi. Lo studio condotto ha previsto la somministrazione del questionario Emotional Quotient Inventory (EQ-I) di Bar On .(2) La scelta di questo strumento specifico è nata dall’esigenza di disporre di uno strumento in grado di restituire una valutazione multidimensionale attendibile sulle componenti che caratterizzano l’intelligenza emotiva nelle pazienti affette da endometriosi. L’intelligenza emotiva è definita dall’Autore come un insieme di capacità non cognitive, competenze e abilità pratiche che influenzano la capacità di un soggetto di affrontare con successo le domande e le pressioni date dalle circostanze. Come tale, l’intelligenza emotiva di un individuo è un fattore importante nel determinare l’abilità della persona ad avere successo nella vita e a influenzare in modo diretto il generale benessere psicologico (cioè, la condizione mentale attuale di un soggetto o il suo grado generale di salute emotiva). I risultati ottenuti da questo questionario, pertanto, forniranno informazioni di valore che riguardano l’abilità del soggetto a occuparsi e a rispondere con successo alle richieste e alle pressioni provenienti dall’ambiente esterno. Il questionario, si articola in cinque scale principali, ciascuna con le relative sottoscale: Dimensione Intrapersonale: Considerazione di sé (SR- Self Regard), Autoconsapevolezza Emotiva (ES- Emotional Self- Awareness), Assertività (AS- Assertiveness), Indipendenza (IN- Indipendence), Realizzazione di sé ( SA- Self- Actualization);

Dimensione Adattabilità: Esame di Realtà (RT- Reality Testing), Flesibilità (FL- Flexibility), Problem Solving (PS- Problem Solving);

Dimensione Interpersonale: Empatia ( EM- Empaty), Responsabilità Sociale (RE- Social Responsability), Relazioni Interpersonali (IR- Interpersonal Relationship);

Dimensione Gestione dello Stress: Tolleranza dello Stress (ST- Stress Tolerance), Controllo degli Impulsi ( IC- Impulse Control);

Dimensione Umore Generale: Ottimismo (OP- Optimism), Felicità (HA- Happiness).

Per quanto riguarda l’interpretazione dei punteggi, possiamo affermare che:

- punteggi alti nell’EQ-I ( range 110-119/120-129 punti standard), indicano che le capacità emotive misurate sono forti, ben sviluppate e che funzionano in modo efficiente;

-punteggi bassi ( range 80-89 /70-79 punti standard), indicano una carenza e quindi la necessità di migliorare determinate competenze e capacità di far fronte alle richieste del mondo esterno.

I punteggi “alti” e “bassi” vengono identificati in base alla loro distanza dal punteggio medio di 100. Quei punteggi che superano la media (oppure quelli che sono sotto la media) con una deviazione standard (15 punti) sono da considerare significativi. Punteggi intorno a 100 indicano una competenza media e un funzionamento generalmente sano.

 


DESCRIZIONE DEL CAMPIONE


La ricerca ha visto coinvolto un campione di 20 donne affette da endometriosi ricoverate all’interno del reparto di Ginecologia e Ostetricia dell’Ospedale di Pescara. Il criterio di inclusione considerato è stata la presenza di malattia da endometriosi ed inoltre l’assenza di qualunque positività a disturbi psichiatrici pregressi, anche se di lieve entità (ciò al fine di non influenzare i risultati dello studio).

Le pazienti coinvolte sono tutte di nazionalità italiana.

L’età media del campione è di 36 anni. Il 60% del campione è coniugato/convivente, il 30% è nubile mentre il 10% è separato/divorziato o vedova.

Il 35% del campione possiede come titolo di studio la licenza di scuola media inferiore, il 45% ha conseguito il diploma di maturità mentre il 20% ha conseguito la laurea.

Tutte le donne al momento dell’intervista, hanno subito di recente almeno un intervento chirurgico in laparoscopia o laparotomia per endometriosi.

 

 


RISULTATI


I risultati ottenuti in seguito alla prima somministrazione del test EQ-I sono illustrati nelle tabelle seguenti (tabelle 1 e 2). Nella tabella 1 è illustrata la distribuzione dei punteggi medi ottenuti in seguito alla prima rilevazione del test, in entrambi i gruppi della ricerca, nel quoziente emotivo totale, nelle scale principali e sottoscale del test. Nella tabella 2 invece, sono presentate le statistiche di gruppo riguardo la prima somministrazione del test per i due gruppi della ricerca. Si è effettuato inoltre, un T-test per campioni indipendenti, contemplando l’intero campione delle osservazioni, successivamente alla prima somministrazione del test, (avendo stabilito una soglia di significatività pari ad alfa= 0.05) ( tabella 3). Ricordiamo come, i valori che si collocano al di sotto di questa soglia sono da considerarsi significativi da un punto di vista statistico. Lo scopo è stato quello di evidenziare se vi possa essere o meno, in seguito alla prima rilevazione del test (considerando la variabile oggetto del nostro studio, l’informazione ricevuta ), una differenza statisticamente significativa fra i punteggi riportati dai due gruppi della ricerca nell’EQ-I.

I risultati ottenuti in seguito alla prima somministrazione del test EQ-I sono illustrati nelle tabelle seguenti (tabelle 1 e 2). Nella tabella 1 è illustrata la distribuzione dei punteggi medi ottenuti in seguito alla prima rilevazione del test, in entrambi i gruppi della ricerca, nel quoziente emotivo totale, nelle scale principali e sottoscale del test. Nella tabella 2 invece, sono presentate le statistiche di gruppo riguardo la prima somministrazione del test per i due gruppi della ricerca. Si è effettuato inoltre, un T-test per campioni indipendenti, contemplando l’intero campione delle osservazioni, successivamente alla prima somministrazione del test, (avendo stabilito una soglia di significatività pari ad alfa= 0.05) ( tabella 3). Ricordiamo come, i valori che si collocano al di sotto di questa soglia sono da considerarsi significativi da un punto di vista statistico. Lo scopo è stato quello di evidenziare se vi possa essere o meno, in seguito alla prima rilevazione del test (considerando la variabile oggetto del nostro studio, l’informazione ricevuta ), una differenza statisticamente significativa fra i punteggi riportati dai due gruppi della ricerca nell’EQ-I.


    Tabella I: Prima somministrazione EQ-I, gruppo sperimentale e di controllo.

 

 

 

 

 

N

Media

Deviazione standard

Errore standard Media

QE tot

Sperimentale

9

106,6000

13,67236

4,32358

Controllo

11

108,1667

14,62770

4,22265

scala intra

Sperimentale

9

109,0000

15,12173

4,78191

Controllo

11

107,4167

10,35250

2,98851

scala inter

Sperimentale

9

108,0000

15,59915

4,93288

Controllo

11

108,1667

11,15049

3,21887

scala adat

Sperimentale

9

105,5000

14,45491

4,57104

Controllo

11

110,0833

15,07833

4,35274

sc stress

Sperimentale

9

101,6000

9,74337

3,08113

Controllo

11

102,7500

18,67485

5,39096

sc umoreg

Sperimentale

9

98,9000

16,50892

5,22058

Controllo

11

101,4167

14,48798

4,18232

aut emotiv

Sperimentale

9

107,4000

16,30406

5,15580

Controllo

11

104,3333

14,90780

4,30351

assertività

Sperimentale

9

101,4000

17,90841

5,66314

Controllo

11

106,5833

12,16148

3,51072

consid sé

Sperimentale

9

108,6000

13,76146

4,35176

Controllo

11

105,3333

10,73087

3,09773

realizz sé

Sperimentale

9

110,1000

9,51548

3,00906

Controllo

11

107,7500

15,49267

4,47235

indipenden

Sperimentale

9

104,4000

15,77762

4,98932

Controllo

11

103,9167

13,01369

3,75673

empatia

Sperimentale

9

108,8000

14,85336

4,69704

Controllo

11

105,0000

13,86952

4,00379

relaz inter

Sperimentale

9

107,0000

19,63557

6,20931

Controllo

11

107,1667

11,59023

3,34581

resp socia

Sperimentale

9

108,6000

10,46900

3,31059

Controllo

11

105,9167

11,42930

3,29935

probl solv

Sperimentale

9

109,4000

12,05727

3,81284

Controllo

11

116,6667

10,16530

2,93447

esam real

Sperimentale

9

109,3000

12,47264

3,94419

Controllo

11

102,0000

16,94376

4,89124

flessibilità

Sperimentale

9

94,9000

20,86171

6,59705

Controllo

11

105,4167

16,05365

4,63429

toll stress

Sperimentale

9

103,8000

12,64735

3,99944

Controllo

11

103,7500

16,55912

4,78021

contr imp

Sperimentale

9

99,2000

15,92901

5,03719

Controllo

11

101,4167

21,36887

6,16866

felicità

Sperimentale

9

94,9000

16,74946

5,29664

Controllo

11

100,1667

13,59701

3,92512

ottimismo

Sperimentale

9

103,6000

18,97484

6,00037

Controllo

11

102,3333

15,17374

4,38028

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tabella II: Statistiche di gruppo - prima somministrazione, gruppo sperimentale e di controllo.