Le linee guida delle società scientifiche mondiali sono concordi nel ritenere indispensabile, per la cura dell’obesità, gli interventi sugli stili di vita.

 

educazione alla scelta e consapevolezza

L’obesità rappresenta uno dei maggiori problemi delle società occidentali, ma a preoccupare gli esperti è il costante aumento dei bambini obesi o in sovrappeso. In Italia l’obesità infantile riguarda circa il 10% dei bambini, con oltre il 20% di ragazzi in sovrappeso. Questi numeri rendono l’Italia, soprattutto nel centro sud, uno dei paesi europei con il più alto tasso di bambini con problemi di peso. Questo dato è preoccupante soprattutto per il futuro, perché un bambino obeso ha molte probabilità di diventare un adulto obeso. Diverse sono le cause dell’obesità infantile, tra esse spiccano la sedentarietà, l’uso eccessivo di bevande zuccherate e cibi ricchi di grassi e zuccheri semplici, lo scarso impiego di frutta e verdure, la difficoltà a riconoscere i segnali di fame e sazietà, l’utilizzo del cibo come calmante per sedare le emozioni, le eccessive restrizioni di cibi gustosi che spingono il bambino a ricercarli e a mangiarli di nascosto. L’obesità infantile ha non solo possibili ripercussioni organiche ma soprattutto psicologiche. Tra le principali conseguenze psicologiche dell’obesità ci sono la bassa autostima e la difficoltà nelle relazioni interpersonali, specialmente in presenza di derisione da parte dei coetanei. Il bambino potrebbe sentirsi inadeguato e ricorrere a una maggiore chiusura per evitare il confronto con i pari, preferendo attività solitarie e sedentarie. La paura del giudizio, la convinzione di non valere come persona, un marcato disagio con il proprio corpo e la difficoltà a tollerare le proprie emozioni può portare il ragazzo a sviluppare un vero e proprio disturbo del comportamento alimentare, il Binge Eating Disorder (BED) o disturbo da alimentazione incontrollata. Quest’ultimo può presentarsi più facilmente se un genitore soffre di un disturbo del comportamento alimentare.

Il ruolo dei genitori è fondamentale per migliorare lo stile di vita dei propri figli. È importante offrire un modello sano pranzando insieme, mangiando porzioni adeguate di frutta e verdura ed esplorando la più grande varietà di alimenti. Bisognerebbe inoltre prestare attenzione a non dare ai figli solo i cibi che preferiscono per evitare possibili discussioni, non usare il cibo come conforto o premio, servire porzioni adeguate degli alimenti aumentando la quantità di verdure per farne consumare la giusta dose, permettere ai ragazzi di comprendere quando sono affamati e quando sazi, stimolarli a praticare un’attività motoria e ad avere uno stile di vita più attivo. Da non trascurare il ruolo delle emozioni che andrebbero incoraggiate a essere espresse senza averne paura. I genitori devono essere dei buoni modelli per i loro figli, ricordandosi che uno stile di vita sano previene importanti malattie come il diabete, i tumori e le patologie cardiovascolari. La cura dell’obesità infantile passa inevitabilmente per le famiglie che devono essere coinvolte in programmi strutturati in grado di promuovere un corretto stile di vita. Le linee guida delle società scientifiche mondiali sono concordi nel ritenere indispensabile, per la cura dell’obesità, gli interventi sugli stili di vita. L’Educazione alla Scelta e Consapevolezza è un intervento di educazione terapeutica, nato qualche anno fa nell’ambito della cura dell’obesità presso l’Università di Roma, che aiuta a riconoscere i segnali del proprio corpo, gestire le proprie emozioni, costruire relazioni interpersonali positive, saper fare delle scelte in direzione dei propri valori, avere una vita più attiva, in ultima analisi migliorare il proprio stile di vita.

 

Dott. Enrico Prosperi

Medico-Chirurgo

Specialista in Psicologia Clinica

Presidente della Società Italiana di Educazione Terapeutica

© 2016

 

Bibliografia

Canadian Task Force on Preventive Health Care, 2015, Recommendations for growth monitoring, and prevention and management of overweight and obesity in children and youth in primary care, CMAJ April 7,vol. 187 no. 6

http://www.sio-obesita.org/Standard.pdf