Per l'uomo il mangiare, oltre a soddisfare un bisogno biologico, svolge un importante ruolo relazionale e di comunicazione.

 

Per l'uomo il mangiare, oltre a soddisfare un bisogno biologico, svolge un importante ruolo relazionale e di comunicazione. Pensiamo ai pranzi di lavoro, alle riunioni durante le festività, ai festeggiamenti di importanti eventi o all'ostentazione di uno status sociale. Il cibo ci permette di identificarci ma anche di distinguerci, svolgendo quindi un ruolo simile a quello del linguaggio. Le scelte alimentari sono culturalmente determinate, motivo per cui alcuni cibi risultano appetitosi per certe etnie ma disgustosi per altre. Il cibo e l'ambiente influenzano le nostre scelte. I primi grazie alle loro caratteristiche organolettiche, il colore, la forma, l'odore, la consistenza e il sapore. L'ambiente incide sulle nostre scelte attraverso la disponibilità di un alimento, il prezzo, ma soprattutto con la pubblicità ed il marketing. Non è un caso che sia nato il food designer che studia come appagare i nostri organi sensoriali con studi particolareggiati della forma , del colore e della consistenza di un cibo. Il marketing interviene con le offerte speciali, le confezioni “grandi e convenienti”, la collocazione dei prodotti.
La pubblicità agisce sul gradimento di un alimento grazie al ricordo piacevole di una musica o di un personaggio o trasmettendo un messaggio di salute e benessere, inserendosi così nelle convinzioni dei consumatori.
La scelta di un alimento da parte dell'individuo è determinata per lo più dalla cultura e dalle abitudini per cui come dice il sociologo francese Claude Fischler “Se non mangiamo tutto quello che è biologicamente commestibile, è perché non tutto ciò che si può biologicamente mangiare è culturalmente commestibile.”. Anche all'interno di una stessa nazione troviamo cibi appetitosi per lo più a livello regionale, pensiamo alla paiata romana, all'u casu marzu sardo, tipico formaggio con i vermi o al merdocchio maremmano, fatto con le feci della beccaccia, principale ingrediente del patè venatorio.
Le scelte alimentari possono quindi essere determinate dai seguenti fattori:

1)sensoriale

2)affettivo (nei ricordi di tutti la cucina di casa è come un segno di riconoscimento);

3)salutistico (grazie alle proprietà antiossidanti, antitumorali, anticolesterolo, ecc);

4)culturale

5)psicologico (capacità di attenuare stati emotivi negativi);

6)esplorativo (alimentazione come modo per conoscere altre culture);

7)esibizionistico(uso di cibi particolari e costosi come caviale, ostriche per evidenziare uno status);

8)etico (proprio nelle persone che usano esclusivamente cibi biologici, o nei vegetariani);

9)”magico” (effetti afrodisiaci, curativi, preventivi)

10)simbolico (il Panettone a Natale, la Colomba a Pasqua)

11)ludico (pop corn, patatine, ecc), quando assumono la funzione di passatempo, di evasione tramite l'attivazione di una condotta automatica e ripetitiva;

12)religioso (ad esempio il maiale ed il vino vietati nell'Islam, o il kosher ebraico, tipo particolare di macellazione)

                              Dott. Enrico Prosperi
Dal convegno "Lingua, cultura e identità" Università di Roma Tor Vergata 18/04/2011