METODOLOGIA E PREMESSE TEORICHE:Le prime teorie psicoanalitiche consideravano la tossicomania legata a regressione e fissazione allo stadio orale dello sviluppo; la lettura del fenomeno tossicomanico si è successivamente modificata nel tempo.
          METODOLOGIA E PREMESSE TEORICHE
Le prime teorie psicoanalitiche consideravano la tossicomania legata a regressione e fissazione allo stadio orale dello sviluppo; la lettura del fenomeno tossicomanico si è successivamente modificata nel tempo, seguendo l'evoluzione dei modelli teorici, dal modello originario freudiano al modello delle relazioni oggettuali.
In anni più recenti, gli Autori psicoanalitici hanno sottolineato il significato difensivo ed adattivo, piuttosto che regressivo, della tossicodipendenza (Khantzian, 1986); sebbene l'uso di sostanze stupefacenti possa determinare uno stato regressivo, questi Autori considerano la tossicodipendenza fondamentalmente come un riflesso dell'incapacità di prendersi cura di sé stessi e della deficiente funzione regolatoria degli affetti, piuttosto che un impulso autodistruttivo.
Secondo questa concezione l'uso di droghe assumerebbe un significato di auto-medicazione (“Self-Medication”); Khantzian (1985) sottolinea che la specifica sostanza d'abuso non viene scelta casualmente dal soggetto tossicodipendente: la scelta è il risultato di un'interazione tra l'azione farmacologica della sostanza e la situazione affettiva dolorosa di base che affligge il soggetto; il tossicomane diventa dipendente dagli oppiacei a causa del loro potere di contrastare la paura e la minaccia interna di disorganizzazione e frammentazione legata agli impulsi di aggressione e rabbia; la scelta della cocaina sembrerebbe legata invece al tentativo di compensare l'angoscia e le difficoltà associate con depressione, ipomania, iperattività ed alla necessità di aumentare l'autostima, la tolleranza alle frustrazioni e la sensazione di autosufficienza (“self-sufficiency”).
Horowitz, Overton, Rosenstein e Steidl (1992) hanno costruito un modello interpretativo della comorbilità osservata in adolescenti dipendenti da sostanze psicoattive; questi Autori considerano la tossicodipendenza e la sintomatologia osservata come il riflesso di una inconsapevole strategia pseudo-regolativa; secondo questo modello sarebbe presente nel soggetto tossicodipendente un'organizzazione di personalità che risente fortemente di una vulnerabilità nelle attività regolatorie ed adattive del Sé.

 

                           BIBLIOGRAFIA:


Horowitz H.A., Overton W.F., Rosenstein D., Steidl J.h. (1992) Comorbid adolescent substance abuse: a maladaptive pattern of self-regulation, Adolesc. Psychiatry, 18, pp.465-483;

– Khantzian E.J.(1985) The Self-Medication Hypothesis of addictive Disorders:Focus on Heroin and Cocaine Dependence, Am.J. Psychiatry, 142, pp. 1259-1264;

– Khantzian E.J.(1986) A Contemporary Psychodynamic Approach to Drug Abuse Treatment, Am. J. Drug Alcohol Abuse, 12 (3), pp. 213-222.


                           Massimo Guido
                 Medico Psichiatra Az. U.S.L. Roma F
                 Psicologo Clinico
                 Psicoanalista Società Psicoanalitica italiana

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