Caso 5: Marco, 25 anni, intervistato presso un Servizio tossicodipendenze della Toscana dove segue un programma farmacologico con metadone protratto integrato con psicoterapia
 Indagine preliminare sugli stili di attaccamento- Caso 5 - parte prima 


Caso 5: Marco


Marco, 25 anni, intervistato presso un Servizio tossicodipendenze della Toscana dove segue un programma farmacologico con metadone protratto integrato con psicoterapia (iniziata da due mesi). 
Ha il diploma di scuola media inferiore; lavora attualmente con il padre e la madre che gestiscono un esercizio commerciale; ha un fratello più piccolo, non è sposato, non ha figli; non ha mai avuto problemi con la giustizia; positività ai markers dell'epatite B, C; sierologia anti-HIV negativa.
Ha iniziato a fumare cannabinoidi all'età di 15 anni; dopo qualche mese eroina per endovena; occasionalmente uso di cocaina cloridrato; all'età di 19 anni entra in una Comunità terapeutica, dopo cinque mesi abbandona il programma e riprende la vita di sempre; l'eroina, dice, lo faceva star bene, si sentiva forte, gli piaceva stare in piazza, fare il 'tossico'; a 22 anni, costretto dalla famiglia entra in un'altra Comunità terapeutica dove rimane 18 mesi, esce anticipatamente a seguito di discussioni con i responsabili del Centro (“magari l'ho presa come scusa, mi sentivo bene”, dice); non fa uso di sostanze stupefacenti per un anno, poi riprende ad usare eroina per via nasale saltuariamente e dopo per via venosa con frequenza giornaliera fino all'inizio dell'attuale piano farmacologico con metadone (in passato ha effettuato due trattamenti con metadone a scalare).
Durante l'intervista emerge il risentimento di Marco per l'assenza dei genitori che, per motivi di lavoro, lo affidavano per lunghi periodi ad una zia (“...mia madre aveva molto da fare...quindi diciamo fino a ...sette otto nove anni li ho passati in parte con la mia famiglia in parte con mia zia...diciamo un po' sballottato di qua e di là perchè mia madre aveva da fare...); Marco esprime rabbia e forti sentimenti di ostilità verso i genitori (“...provavo un odio verso i miei genitori...tanto gliela farò pagare...quando sarò grande...”), parla del passato ma sembra tutto ancora attuale e attribuisce alla madre la responsabilità delle sue paure e delle sue difficoltà (“il novantanove per cento delle mie paure me le ha date lei...quando ti senti dì sempre bravo la prima volta che ti dicono somaro cadi a terra...”); descrive dei genitori incompetenti e deboli che non hanno affrontato in maniera adeguata le situazioni infantili (“...una volta...dovevo andare con i miei amici in un posto...mi dissero di no perchè pioveva...io mi chiusi dentro il bagno...scappai dalla finestra (…) quando tornai a casa...ecco diciamo che da quell'episodio lì...iniziò a cambiare...ecco lì mio padre era diverso...non mi parlò non mi disse niente parlava con mia madre le diceva...voglio sapere perchè l'ha fatto perchè l'ha fatto mia madre mi preparò un thè...mi asciugò tutta perbenino sempre comprensiva e mi mise a letto”).

Dall'intervista Marco è stato classificato come E2, quindi principalmente “Preoccupato per o dagli attaccamenti passati” (E) con la precisazione della sottocategoria “arrabbiato/preoccupato” (E2).

 

 


                                  Massimo Guido

                                    Medico Psichiatra Az. U.S. L. Roma F

                                    Psicologo Clinico

                                    Psicoanalista S.P.I. e I.P.A.

 

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