Conoscere realmente cosa, quanto e perchè si mangia è un passo fondamentale per affrontare il problema del peso e per diventare anche dei bravi consumatori.Il diario alimentare può essere un valido strumento per prendere finalmente coscienza delle proprie abitudini alimentari, per riconoscere i segnali biologici quali la fame e la sazietà, per individuare le situazioni a rischio che inducono a mangiare in eccesso, per comprendere se il cibo diventa il mezzo principale per sedare le emozioni negative.

L'obesità è in costante aumento, si parla di oltre centotrenta milioni di persone obese in Europa, con una continua tendenza alla crescita, soprattutto tra i bambini e gli adolescenti.
L'apparente paradosso è che aumentano le cure per l'obesità, dilagano le diete che promettono miracoli, la TV e i giornali ci inondano di notizie su come fronteggiare questa vera epidemia, eppure l'obesità continua ad essere uno dei problemi maggiori per i servizi sanitari, tanto da rappresentare il 6% della spesa sanitaria. 
Il vero problema che affronta la persona in sovrappeso e/o obesa è il mantenimento del peso perduto. La dieta, i farmaci, gli interventi poco invasivi, riescono a far perdere i tanti odiati chili di troppo ma i risultati difficilmente si mantengono nel tempo.
Per mantenere il peso perduto serve avere una consapevolezza di ciò che si mangia e dell'attività fisica giornaliera che si fa. 
Conoscere realmente cosa, quanto e perchè si mangia è un passo fondamentale per affrontare il problema del peso e per diventare anche dei bravi consumatori.
Il diario alimentare può essere un valido strumento per prendere finalmente coscienza delle proprie abitudini alimentari, per riconoscere i segnali biologici quali la fame e la sazietà, per individuare le situazioni a rischio che inducono a mangiare in eccesso, per comprendere se il cibo diventa il mezzo principale per sedare le emozioni negative.
Non basta però la semplice osservazione dei comportamenti, è necessaria una corretta riflessione sull'eccessivo controllo del cibo, sulle idee disfunzionali riguardo la dieta e gli alimenti, su ciò che si vuole e si sta facendo per ottenerlo.
Non basta però conoscere un problema, bisogna agire per affrontarlo. Il passo successivo, quindi, è creare un progetto di cambiamento sull'alimentazione, sul modo di affrontare le situazioni a rischio e le emozioni. Verificare che il progetto sia attuabile ed efficace è essenziale per migliorare il rapporto con il cibo e con se stessi.
Se ad esempio dal diario emerge un'intensa fame prima dell'ora di cena e un successivo spiluccare, un progetto di cambiamento può essere l'introduzione di uno spuntino pomeridiano programmato o la correzione della dieta che forse è troppo restrittiva.
Se il cibo è il mezzo per anestetizzare emozioni intollerabili, il progetto può essere trovare metodi alternativi per gestirle o richiedere l'aiuto di uno specialista. 
Il diario alimentare è uno strumento utile per non perdersi nel viaggio della dieta, così come l'indicatore del carburante è un dispositivo utile per non rimanere a piedi ma non indispensabile per il funzionamento della nostra macchina. Molti non sopportano vedere i propri errori, ma, come ricorda un anonimo : “ Molte più persone imparerebbero dai loro errori se non fossero così impegnate a negare di averli fatti”.